Elenco Cattivi Pagatori CAI


Elenco CAI: cos’è?

Cattivi pagatori elenco CAI Centrale Allarme InterbancariaCAI è un acronimo di Centrale di Allarme Interbancaria, cioè la banca dati della Banca d’Italia in cui vengono archiviati i dati e informazioni in merito ad assegni e carte di pagamento irregolari.

L’archivio CAI è stato istituito in base a quanto stabilito dall’articolo 10 bis della Legge n. 386 del 15 dicembre 1990 ed è disciplinato dal Decreto Legislativo n.507 del 30 dicembre 1999, n. 507, emanato in attuazione della Legge n.205 del 25 giugno 1999, che ha disciplinato le sanzioni in merito all’emissione di assegni bancari e assegni postali senza autorizzazione o senza provvista.

Obiettivo del CAI – Centrale Allarme Interbancaria è infatti quello di assicurare il regolare funzionamento del sistema dei pagamenti, tenendo traccia dei soggetti (o cattivi pagatori) che hanno emesso assegni bancari e postali non autorizzati o privi di provvista.

In questo modo l’elenco CAI funge da deterrente per sanzionare e prevenire l’uso anomalo di assegni e carte di pagamento, con lo scopo di aumentarne la sicurezza e fare in modo che i cittadini si fidino maggiormente di questi strumenti di pagamento.

Come funziona

Nel caso in cui si verifichi il mancato pagamento, totale o parziale, di un assegno a causa di mancanza di autorizzazione o di provvista, la banca presso cui è registrato il conto corrente di chi ha emesso l’assegno, invia una segnalazione alla Centrale Allarmi Interbancaria della Banca d’Italia, comunicando il nominativo e le generalità del traente.

Questi dati vengono quindi inseriti nell’elenco CAI, unitamente ai dati dell’assegno e alle eventuali sanzioni amministrative pecuniarie o accessorie.

Gli enti segnalanti possono essere banche, uffici postali, intermediari finanziari abilitati all’emissione di carte di pagamento.

Questo elenco viene solitamente consultato dalle banche e dalle società finanziarie nel momento in cui un soggetto si reca a chiedere un prestito o un finanziamento, per valutare se la persona ha avuto problemi nei pagamenti in passato.

Accesso all’Archivio CAI

Per sapere se si è stati segnalati all’interno dell’elenco della Centrale di Allarme Interbancaria, è possibile richiedere gratuitamente alla Banca d’Italia i dati di accesso all’archivio informatizzato.

La richiesta può essere fatta, tramite un apposito modulo, sia da persone fisiche che giuridiche (esempio società, enti, associazioni). Il modulo può essere scaricato online (qui il link per il download) o ritirato presso una filiale della Banca d’Italia. Va compilato in tutte le sue parte e poi inviato, insieme a una fotocopia del documento di identità di chi effettua la richiesta, via posta, posta elettronica certificata (PEC), via fax oppure di persona in filiale. L’invio va effettuato all’indirizzo della propria filiale (l’elenco completo con tutti gli indirizzi e le caselle di posta elettronica è disponibile qui).

I dati che possono essere consultati sono:

  • generalità (nome, cognome, luogo e data di nascita, …) di chi ha emesso assegni bancari e postali senza autorizzazione o senza disporre dei fondi necessari sul suo conto corrente
  • generalità dei soggetti a cui è stata revocata l’autorizzazione a utilizzare carte di pagamento (carte di credito, carte di debito, carte prepagate)
  • generalità delle persone a cui sono state comminate delle sanzioni amministrative pecuniarie e accessorie per aver emesso assegni bancari e postali senza autorizzazione o assegno scoperti (cioè per un importo superiore a quello disponibile)
  • generalità dei soggetti che hanno ricevuto sanzioni penali per non aver osservato gli obblighi imposti come sanzione amministrativa accessoria
  • dati identificativi degli assegni bancari e postali emessi senza autorizzazione
  • dati identificativi degli assegni bancari e postali scoperti, cioè emessi senza disporre dei fondi necessari
  • dati identificativi degli assegni bancari e postali non restituiti dopo la revoca dell’autorizzazione
  • dati identificativi degli assegni bancari e postali di cui sia stato denunciato il furto o lo smarrimento o bloccati per altri motivi
  • dati delle carte di pagamento revocate
  • dati delle carte di pagamento di cui sia stato denunciato il furto o lo smarrimento