Segnalazione di Cattivo Pagatore: Cosa Fare e Come Rimediare


Può succedere, quando ci si reca presso una banca o una società finanziaria per richiedere un prestito o per accendere un mutuo, di vedersi negato il finanziamento perché considerati “cattivi pagatori”.

Cattivo pagatore cosa fare per rimediareQuando si viene segnalati come cattivi pagatori in una Centrale Rischi o SIC (Sistema di Informazioni Creditizie) ci sono due possibilità: o si è verificato un errore, o abbiamo avuto in passato ritardi o problemi nel rimborso di alcune rate (magari anche solo per dimenticanza o per errore) e quindi siamo stati effettivamente dei cattivi pagatori.

Vediamo quindi cosa è possibile fare e come rimediare a questa segnalazione.

Quando la banca ci segnala che siamo stati inseriti nell’elenco dei cattivi pagatori, la prima cosa da fare è farsi dire quale ente ha inserito il nostro nominativo nella banca dati. Sono infatti diverse le società, sia private che pubbliche, che raccolgono e archiviano in appositi registri le informazioni sull’affidabilità finanziaria di privati e aziende.

Ogni cittadino ha il diritto di sapere se il suo nome e cognome è stato inserito in qualche banca dati. Inoltre la banca non può iscrivere una persona nel registro dei cattivi pagatori senza prima aver dato un preavviso al diretto interessato, in quanto questo comportamento violerebbe la il codice deontologico degli intermediari finanziari,

Una volta conosciuto il nome della centrale rischi nel cui archivio siamo stati inseriti, è possibile procedere alla richiesta di dei dati di accesso all’elenco per verificare che dati sono stati inseriti. Questa operazione può essere svolta o autonomamente (recandosi sul sito web della banca dati e seguendo le procedure per la richiesta dei dati di accesso), oppure rivolgendosi a delle associazioni di consumatori (situazione consigliata in quanto hanno già esperienza di casi simili).

Quindi il primo passo è quello di chiedere il nome della centrale rischi che ci ha segnalato come cattivo pagatore, il secondo è quello di contattarla tramite lettere (esistono degli appositi moduli) per richiedere i dati di accesso per controllare la lista.

Se la segnalazione è stata corretta, il nostro nominativo rimarrà nell’archivio per un determinato ammontare di tempo (che varia a seconda di varie casistiche), dopodiché il nostro nome verrà cancellato automaticamente dalle liste. In questi casi non è infatti possibile procedere alla cancellazione del nominativo, bisogna attendere il termine per la cancellazione automatica. Per maggiori informazioni sulle tempistiche consultare la sezione “Cattivo Pagatore Per Quanto Tempo?”.

Se invece siamo stati inseriti nell’elenco per errore, allora è possibile richiedere la cancellazione allegando tutta la documentazione che attesta che abbiamo sempre rispettato le scadenze dei pagamenti previste dal contratto di finanziamento stipulato con la banca o finanziaria.

In caso di segnalazione errata o non avvenuta nel rispetto delle norme in vigore in Italia, può esistere anche la possibilità di ottenere un risarcimento danni. Infatti le centrali possono essere tenute al risarcimento del danno per l’avvenuta perdita del finanziamento a causa dell’illegittimo inserimento nella centrale rischi dei cattivi pagatori.

Un buon consiglio, per fare in modo di non venire iscritti in queste centrali rischi, è sempre quello di valutare bene le proprie disponibilità finanziarie, in modo da coprire sempre i debiti nei tempi stabiliti da contratto, facendo attenzione alle scadenze (è buona norma segnarsele sempre sul calendario o in agenda) e controllando sempre che i pagamenti effettuati siano andati a buon fine.

Come abbiamo detto, il fatto di essere diventato un cattivo pagatore può provocare problemi nell’accesso al credito. Per questo motivo esistono elle agenzie specializzate nella concessione di finanziamenti a soggetti che hanno bisogno di liquidità. Una delle modalità di erogazione di prestiti ai cattivi pagatori è quella della cessione del quinto dello stipendio o della pensione, tramite cui la rata viene pagata direttamente tramite trattenuta in busta paga o dal cedolino delle pensione.